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il lacryma christi
"Chi vive questo territorio è legato a doppio filo alla sua storia e alla sua tradizione. Terra di Greci, Romani, Arabi e Normanni.. il Vesuvio è uno scrigno di ricchezza inestimabile e di una tradizione enologica millenaria. Bevuto e apprezzato nelle corti di tutto il mondo, il Lacryma Christi è l'emblema di questo racconto."
indeep
Il Lacryma Christi è uno dei vini campani prodotti alle pendici del Vesuvio, la cui origine, come accade per i migliori vini mondiali, si perde tra storia e leggenda.
Il nome Lacryma Christi infatti, deriva da una leggenda che narra che Lucifero, l’angelo cacciato per le sue nefandezze dal Paradiso, nella sua discesa negli Inferi rubò dispettosamente proprio un pezzo del Paradiso lasciando dietro di sé una voragine da cui sorse il Vesuvio. Si dice che Gesù, riconoscendo nel Golfo di Napoli il pezzo di Paradiso rubato, pianse lacrime copiose e dalle sue lacrime di sangue da cui nacquero i vigneti di questo vino.
Secondo un’altra leggenda, Gesù, presentatosi con altra identità, ad un eremita che viveva sulle pendici del Vesuvio, si finse assetato e gli chiese di bere. Per ringraziarlo della grande generosità dimostratagli, trasformò la sua acqua in nettare di vino.
Che sia vera la prima o la seconda storia non c’è dato sapere, quel che è certo è che il segreto di questo vino così prezioso fu custodito a lungo dai frati Cappuccini che si erano insediati nella “Turris Octava“, l’ex colonia romana che, grazie alla loro opera, assunse poi il nome di Torre del Greco, la città del “vino greco” che qui si produceva in abbondanza.
Una cosa è certa: oggi come ieri le eruzioni del vulcano danno una fertilità straordinaria ai terreni e un gusto unico al Lacryma Christi.
"Bacco amò queste colline più delle native colline di Nisa"
"Haec iuga quam Nysae colles plus Bacchus amavit"
Marziale
Storicamente, la viticoltura era praticata in queste aree nei pressi di Torre del Greco fin dal V secolo avanti Cristo, grazie alla popolazione greca dei Tessali che, insediatasi in quei territori, aveva portato i vitigni che si arrampicano tutt’oggi sulle falde del Vesuvio. Stiamo parlando di quasi 3000 anni fa.
Nonostante le antichi origini di questo vino, la denominazione di origine controllata è molto recente, risale, infatti, al 1983 e interessa le uve coltivate in quasi tutti i comuni del Vesuviano: Boscotrecase, San Sebastiano al Vesuvio e parte dei comuni di Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Boscoreale, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia e Somma Vesuviana.
Dopo avere ripercorso brevemente la sua storia e raccontato solo alcune delle leggende che ruotano intorno a questo vino “divino”, vediamo quante tipologie sono previste dalla denominazione Vesuvio DOC. Il bianco, dal profumo intenso e dal sapore secco e aromatico, perfetto con antipasti, piatti di pesce e secondi di carne bianca, che nasce dalla miscela delle uve “Coda di Volpe” e “Falanghina”. Il rosso, dal sapore deciso ma morbido, corposo ed elegante, adatto a paste o polente, sughi di carne, polli o formaggi piccanti, che nasce dall’unione di “Piedirosso” (noto anche come “Per e’ Palummo”) e “Aglianico”. Il rosato, dal sapore intrigante, asciutto e armonico, adatto a piatti di carne bianca e risotti, che nasce, anch’esso, dalla fusione di “Piedirosso” e “Aglianico”. Non vi resta che provarli e scegliere il vostro preferito…
"Bevi, questo vino è spremuto dall'uva del Vesuvio.
Ha il sapore misterioso del fuoco infernale.
l'odore della lava, dei lapilli e della cenere
che seppellirono Ercolano e Pompei.
Bevi Jack questo sacro, antico vino."
Curzio Malaparte
Indeep sostiene le aziende che con il loro impegno danno valore e promuovono il territorio vesuviano.
Abbiamo conosciuto l’azienda Ambrosio durante gli incendi che colpirono il Vesuvio nel 2017. Dopo aver ascoltato la storia della famiglia, produttori di vino fin dagli inizi dell’800, subito abbiamo deciso di sostenere e valorizzare il loro progetto. I vini prodotti dall’azienda sono principalmente rossi, in particolare Aglianico, Piedirosso e di alcune altre varietà che vengono impiegate per ottenere il celebre Lacryma Christi.
Dopo solo qualche anno, nel 2022, abbiamo partecipato con orgoglio alla più grande manifestazione mondiale sul vino, alle Porte di Versailles a Parigi: la Wine Expo 2022. E’ stato un onore rappresentare il territorio vesuviano nel mondo, e raccontare alle persone presenti la storia di questa magnifica terra.
Vuoi visitare i vigneti dell’azienda Ambrosio alle pendici del Vesuvio ?
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